Cultura,
dalla stessa radice latina di “coltivare”, ovvero educare gli esseri umani. Gli
economisti contemporanei sottovalutano la correlazione tra performance economica e cultura, pur essendo
quest’ultima fondamentale in tutte le fasi di sviluppo di una società moderna.
Lo stesso UNESCO, per la protezione e la promozione delle diversità culturali,
sostiene che non ci può essere sviluppo economico senza sviluppo culturale , e
viceversa.
L’Estremo
oriente (Taiwan, Singapore, Hong Kong e Sud Corea) ha basato lo sviluppo
economico su basi culturali:fede, valore della famiglia, rispetto della
disciplina e dell’autorità, etica del lavoro, con risultati economici che
stanno travolgendo l’economia mondiale. Così l’economia può fungere da veicolo
per divulgare valori, conoscenze culturali e stili di vita. La Sardegna, pur
avendo una cultura capace di far vivere
e crescere grandi e proficue tradizioni, non è stata capace di
trasferirla nei prodotti e nell’impresa, facendosi inglobare in enormi flussi
di merci, servizi e lavoro, provenienti da altre nazioni in fase di espansione
economica e culturale. Solo se l’imprenditore sardo sarà capace di
intraprendere un ruolo di mediatore culturale, promuovendo una spinta
all’innovazione e alla competitività, in coerenza alla propria cultura, potrà
salvare la Sardegna dalla crescente globalizzazione che è causa
dell’annientamento non solo in termini economici, ma anche e soprattutto in
quelli della tradizione culturale, unica al mondo.
Pubblicata su L'Unione Sarda del 22.06.13 pag. 18
(nella foto Stele di Nora)