In quasi quarant'anni di
professione di medico di famiglia ho lavorato a stretto contatto con tutte
quelle figure che, a torto o a ragione, si considerano importanti per tutta la
comunità: il Sindaco, il Prete, il Maestro, il Medico, i Carabinieri. Insieme
abbiamo sempre svolto un ruolo portante per la nostra società inserendoci, e
spesso interfacciandoci, su tutte le problematiche che di volta in volta
interessavano la nostra comunità, grande o piccola che fosse. Insieme abbiamo
cercato di collaborare, ognuno per la sua parte, per il bene di tutti e per
garantire alla comunità quella dignità necessaria per una convivenza sana e
pacifica. Con i Carabinieri, come Medici di Famiglia, ci siamo addirittura
contesi il primato nel gradimento degli italiani. In tutto questo tempo ho
conosciuto tantissimi carabinieri di cui custodisco gelosamente l'amicizia.
Insieme ci siamo curati dei bisogni della gente con grande spirito di
collaborazione e con quel tanto di abnegazione che ci ha sempre
contraddistinto. In questi ultimi anni stiamo purtroppo assistendo ad un
degrado della nostra società che spesso culmina in fatti di assurda stupidità e
ingratitudine, in cui vengono coinvolte tutte le figure di base della comunità.
Stiamo assistendo ad una persecuzione dei Sindaci, che spesso culmina in veri e
propri attentati alla loro incolumità e a quella dei loro familiari. Stiamo
assistendo a fatti delittuosi, che sempre più coinvolgono la scuola ad opera di
studenti e genitori non degni del loro ruolo. Stiamo assistendo ad un degrado
del Sistema Sanitario, sempre più in bilico sui bisogni di salute della gente.
Stiamo infine assistendo ad una persecuzione di tutte quelle figure
fondamentali nella sicurezza del territorio, in cui Carabinieri
e Poliziotti, nell’ambito del loro ruolo di garanti della democrazia nazionale,
vengono massacrati di botte da imbecilli di ogni genere. Per questo, al di la
dei proclami e delle promesse elettorali, chi governerà avrà l’obbligo di
ragionare su che tipo di società vogliamo, magari rivalutando, come colonne
portanti, tutte quelle figure professionali e di educazione che hanno fatto
della nostra Italia un modello di democrazia liberale invidiatoci da tutto il
mondo. Non ci vogliono formule particolari o strategie fantascientifiche. È
sufficiente impartire ai nostri figli dei concetti di base, semplici e
impregnanti, che rispondano a due semplici parole: umiltà e rispetto. Solo così
ci sarà la possibilità di riprendere quel discorso che si era momentaneamente
interrotto e che c’era stato tramandato con tanti sacrifici e tanto impegno dai
nostri Avi.
Fabio Barbarossa