Da un po di tempo mi passa per la mente una parola del
cui significato, fino a non molto tempo fa, ero certo. Questa parola è "Fiducia".
Fiducia, dal latino “fidere”, vuol dire fidare, confidare e per applicarla a
fatti e cose non basterebbero trattati ed enciclopedie universali. La mia
stessa vita professionale, essendo io medico di fiducia, si basa su questo
concetto. Ci si fida di qualcuno o di qualcosa, spesso mettendo in gioco la
nostra stessa vita. Ci si fida del chirurgo, come ci si fida dei freni della
nostra moto. Ci si fida di se stessi
come in altri casi si confida in Dio. Tendenzialmente la fiducia nasce da un
fatto positivo che generalmente porta alla serenità e alla sicurezza. Altre
volte diventa un concetto inaffidabile, malgrado l'intento sia quello di
garanzia. La fiducia perde la sua motivazione quando non nasce da una
valutazione personale o convenzionale del termine, ma deriva da un'imposizione
coercitiva, che nulla ha a che vedere col suo significato. In questi ultimi
anni, specialmente in ambito politico, l'obbligatorietà della fiducia imposta
ha fatto perdere il significato e il ruolo della stessa. Ci si deve fidare
forzosamente, anche quando il buon senso, personale e della comunità, avrebbe
pesanti riserve. La fiducia non si può acquistare, ne tanto meno imporre. La si
deve meritare e questo può avvenire soltanto quando si opera in scienza e
coscienza e quando l'obbiettivo finale non passi per interessi personali o per
deleghe altrui.
Fabio Barbarossa