Santa che ti passa. Il nuovo concetto di Sanità Italiana.
“Non
preoccupatevi. Tutto resterà come prima. Nessun taglio lineare, né riduzione
dei servizi. Tutti potranno accedere al SSN come si è sempre fatto. Miriamo a
razionalizzare le prescrizioni inappropriate. I medici non devono temere rappresaglie.
Forse”. Questo è ciò che si sente dire ormai a tutti i livelli dalla politica
nazionale, regionale, provinciale, aziendale, distrettuale, condominiale. Non
ci saranno tagli. Solo strappi. Per questo, anche sulla base di un accordo con
la chiesa, chiunque incapperà in un bisogno di salute, potrà invocare i
relativi Santi al semplice costo di una preghiera o al massimo di una offerta
volontaria (minimo 20 euro):
-
Santa
Lucia per problemi di vista;
-
Sant’Antonio
per l’herpes;
-
San
Cristoforo per il mal di testa;
-
Sant’Eustachio
per l’intestino;
-
Sant’Acario
per le malattie nervose;
-
Sant’Agostino
tosse e malattie dell’orecchio;
-
San
Cirillo per le infezioni microbiche , ma questa è un’altra storia;
Questo
per iniziare. Sono allo studio ulteriori accordi per Santi Regionali, in
caso di patologie locali, rare ed emergenti. A livello di Regione Sardegna si
parla già di Sant’Iffrigau e Sant’Igoddao per patologie inerenti gli organi di
senso e della riproduzione e di San Guissuga per le malattie del sangue.
Per
alleggerire i costi degli ospedali potranno essere all’uopo usate le sacrestie
e altri luoghi di culto a seconda della fede religiosa. Ci sarà un risparmio
nella terapia farmacologia e le parafarmacie potranno finalmente vendere rosari
e immaginette relative alla patologia, anche senza ricetta medica.
In caso
di insuccesso della terapia saranno ammesse le bestemmie, ma solo su diretto
controllo del calendario.
La Santità Italiana si appresta così a diventare capofila della salute a livello europeo.
Dottor
Fabio Barbarossa