Quelle mani di donna che stringevano le mie, con
tenerezza, che diventava forza se mi allontanavo, sono ancora nella mia mente e
nel mio cuore. Mani piccole, vissute, segnate dal tempo e dalla vita. Una vita
vissuta nel lavoro e per la famiglia. Mani che hanno accarezzato il volto dei
figli e dei nipoti, protese verso l'amore. Mani ossute, sempre pronte a lenire
il bisogno del suo prossimo attraverso una carezza. Qualche giorno fa quelle
mani cercavano di trasmettermi delle parole quando
ormai la sua voce non riusciva più a trovare la strada naturale. Quelle mani
parlavano, direttamente col mio cuore. Insieme ad un sorriso mi dicevano che la
sua vita sarebbe finita tra poco, che il suo cuore era troppo stanco. Mi
ringraziava per ciò che facevo e mi consolava sapendo che non avrei mai potuto
ridarle la vita. Chiedeva solo amore e dignità. Oggi ho stretto nuovamente
quelle mani. Erano fredde, senza un sorriso. Avevano appena lasciato questa
terra e probabilmente si tenevano per mano con l'Angelo della Morte. Quante
volte ho vissuto questi momenti. Quante volte dovrò ancora viverli.
Fabio Barbarossa
26 ottobre 2015
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