Nel discorso
inaugurale del suo insediamento, il Presidente degli USA, John F.
Kennedy, il 20 gennaio 1961, tra le altre cose disse: “non chiedete
cosa il Vostro Paese può fare per Voi, chiedete cosa Voi potete fare
per il Vostro Paese”. Dopo tanti anni queste parole sono ancora
scolpite nella pietra a imperitura memoria per tutta l'Umanità.
Continuiamo a chiederci cosa l'Italia, cosa la politica possano fare
per noi e, in una sorta di delega in bianco, affidiamo casualmente ad altri ciò
che ci riguarda e spesso ci compete. L'Italia siamo noi. La politica,
dal greco Politike, è l'arte che attiene alla Città-Stato. Per
intenderci, è la Tecnica di Governo della Società. Deleghiamo altri
a decidere della nostra vita e di quella dei nostri figli, dimenticando che
spesso siamo noi gli artefici del nostro destino e che nella scelta
di chi ci governa, e di chi ci governerà, sta il segreto del nostro benessere. Pertanto, nel prossimo futuro, quello politico e
patriottico, non chiediamoci più cosa l'Italia e la politica possano
fare per noi. Chiediamoci piuttosto cosa noi possiamo fare affinché
dalla nostra partecipazione possa scaturire tutto ciò che potrà
ridare, alla nostra Patria e alle nostre Genti, quell'orgoglio di
appartenenza che ci è stato tramandato sino ad oggi dai nostri Magnifici Avi.
Fabio Barbarossa
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