Volontariamente non sono voluto entrare in merito alla complessa e poco chiara giurisprudenza
relativa alla doppia paternità, onore della cronaca di questi ultimi giorni a Trento.
Faccio parte di quella generazione in
cui gli XX e gli XY si dividevano i compiti genetici della procreazione alla quale seguiva la distribuzione naturale
di una madre e di un padre, quando questo fosse conosciuto. Gli studi
universitari, chiaramente di altri tempi, mi hanno permesso, attraverso una
laurea in medicina e chirurgia, di rafforzare questi pilastri concettuali
genetico biologici e di arrivare sino ad oggi con le idee apparentemente ancora
chiare. Ma nella vita c'è sempre da imparare, in una sorta di sfida
intellettuale che presto potrebbe portarci a sovvertire le nostre convinzioni
basate su banalissime ma collaudatissime leggi della natura in contrapposizione
a leggi giurisprudenziali più adatte alle circostanze politico terrene dei
nostri tempi. Resterà da vedere, per chi avrà la fortuna di conoscere gli altri
sette pianeti appena scoperti e simili alla terra, a 39 anni luce da noi, se
anche da loro gli esseri viventi nascono
più o meno come noi o più semplicemente si affidano alla loro legge del momento
soggetta ad un Padreterno locale magari
un pò più emancipato del nostro.
Fabio Barbarossa
Pubblicato su L'Unione Sarda del 4 marzo 2017
Nessun commento:
Posta un commento