
Tutto, apparentemente, era sotto controllo. Autorità e magistratura
erano informate e avevano sicuramente già adottato i provvedimenti del caso.
E allora? Perché è successo? Perché un'altra vittima ha
dovuto scrivere col suo sangue l'inefficienza di un sistema sbagliato? Che
ruolo deve assumere la logica e il buon senso in una società distratta,
impegnata solo su disquisizioni
politiche e mondane fini a se stesse o indirizzate verso il nulla assoluto? Io
credo di saperlo. Deve far prevalere l'umiltà. Quella che ci fa da guida in
tutti i fatti della vita e che ci permette di ammettere i nostri errori e da
questi imparare a non ripeterli. L'otto marzo sia una data di riflessione e
aldilà dei soliti slogan ci faccia ritrovare quell'umiltà che da sola può
essere sufficiente a trovare, ognuno per la sua parte, le giuste soluzioni.
Fabio Barbarossa
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