Spesso nella vita di ognuno di
noi si manifestano dubbi e perplessità
che poi col crescere e con l'esperienza si affievoliscono sino a diventare
fatti di routine. Così, nel mio lavoro,
i dubbi e le perplessità hanno lo spazio di pochi secondi. Il tempo necessario
a collocare nella giusta posizione il fatto e trarne di conseguenza la
soluzione. Ma oggi no. La mia consapevolezza professionale e' stata messa in
crisi in modo diretto e inequivocabile da un semplice cartoncino di 9 cm x 4,5, di colore blu, messomi davanti da
un paziente anziano in cui era raffigurato il logo Barilla e la scritta in
bianco
"MEZZE PENNE RIGATE" cottura 11 minuti
Sono momenti
terribili.
Momenti in cui tutta la vita ti passa davanti in un baleno.
Momenti
in cui pensi che ormai la demenza senile si rivolge su di te.
Momenti in cui
pensi che il fatto di essere un dottore e' solo nella tua mente malata e che
non ti sei mai laureato in medicina e chirurgia, ma sei sempre stato commesso
in un negozio alimentari e che quel cartellino e' la tua vera, triste, realtà.
Già.
Istintivamente penso in che scaffale siano le mezze penne. Sicuramente
vicino ai fusilli e alle orecchiette.
Poi, dopo aver guardato per 10 secondi
dritto negli occhi il signore davanti a
me, come un vecchio e incallito giocatore di poker, prendo il cartoncino e
lentamente, molto lentamente, lo giro.
Nella parte posteriore del cartellino
Barilla era celata una richiesta di farmaci. Strisce per la misurazione della
glicemia e registrazione del Piano Terapeutico.
Grazie a Dio. Sono un medico. E
credo di non essere affetto da demenza, anche se per pochi istanti mi sono
visto dietro il banco, con la matita dietro l'orecchio ad affettare mortadella
e salame alle erbe.
Ma a pensarci bene forse oggi non mi sarebbe poi
dispiaciuto.
Fabio Barbarossa
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