lunedì 13 agosto 2012

Morte apparente...mai fidarsi delle apparenze!

Una vita fà, giovane medico di buone speranze, in una delle tante Guardie Mediche della regione, vengo chiamato a domicilio:
- Dottore, nonno è morto.
Una ragazzina, con un filo di voce, annunciava così la tragedia appena consumata.
- Ok, dico, prendo la borsa e vengo!
Al domicilio del defunto amici e parenti avevano già raggiunto le proprie posizioni. L'abbigliamento era consono alle circostanze, quasi che la cosa fosse giunta non senza larga previsione. Poche parole sotto voce. Si apre un corridoio di folla e io vengo condotto verso la salma. La camera ardente era allestita con grade accuratezza. Ceri, fiori, donne devote con velo nero e lacrime regolamentari. Entro. Un cenno di saluto a cui tutti rispondono, ovviamente ad eccezione della salma. Farfuglio le condoglianze ai primi che incontro, ritenendoli i parenti stretti. Mi accingo ad esercitare con arte il motivo per cui sono li, la Constatazione di Decesso! Apro con grande professionalità la borsa e ne estraggo gli strumenti di lavoro: fonendoscopio e specchietto. Con mossa ineccepibile inserisco il fonendoscopio al di sotto degli abiti della salma. Il cuore, se fosse vivo, dovrebbe battere quì. Poi passo alla palpazione, e con delicatezza provo a tastare l'addome del povero defunto. Improvvisamente, sotto lo sguardo allibito degli astanti, il cadavere apre gli occhi. Guarda me! Si, proprio me! Io, in odore di santità, già pensavo alla beatificazione. Altri due miracoli e sarei stato Santo. Lo sguardo della fu salma si accese e il vecchietto cercò di comunicarmi qualcosa! Ormai nel pieno del delirio di onnipotenza, avvicinai l'orecchio alla sua bocca, e riusci a percepire le sue parole, poche, ma inesorabili:
- DE UN'ORA SESI SEGHENDI SA MAZZA... (Traduzione: è da circa un'ora che mi stai frantumando le interiora)
E così, tra gli applausi e i consensi della folla, lasciai quella casa, non senza  soddisfazione ma, forse, con un minimo di contrarietà.
Arrivederci alla prossima!
Vita vissuta. Fabio Barbarossa