mercoledì 22 febbraio 2017

Addio Zia Grazietta

Nell’Aprile del 1916, la Grande Guerra era già in atto e il suo teatro interessava ormai tutto lo scacchiere mondiale. La Triplice Alleanza (Regno d’Italia, Impero Austro-Ungarico, Impero di Germania) si affrontava militarmente con la Triplice Intesa  (Gran Bretagna, Francia, Russia) in un conflitto sanguinoso e fratricida che avrebbe portato alla morte circa 37 milioni di persone, tra civili e militari. Malgrado tutto in una piccola comunità della Sardegna Sud Orientale, San Nicolò Gerrei, il primo aprile del 1916 nacque una delle 1.300 anime che la popolavano. Nacque Grazietta Simbula, che onorevolmente, con una vita dedicata alla famiglia e al lavoro, lì visse per oltre 100 anni. Visse a cavallo di due guerre con le sofferenze di figlia prima e di madre poi, che inevitabilmente esponevano le donne di quei periodi. Ho avuto la fortuna e il privilegio, come suo medico di famiglia, di percorrere sino a ieri con Lei, gli ultimi 25 anni della sua vita e posso affermare con certezza che tutto ciò che le ho dato è poca cosa in confronto a quello che da lei ho preso, in termini di amore, saggezza, voglia di vivere. Ho rivisto stamattina questa Donna meravigliosa. Sono rimasto da solo, in silenzio, vicino a lei per alcuni minuti e ho visto nel suo volto gelido un sorriso che conoscevo da tanto tempo. Era un sorriso allegro e amoroso che mi confortava e mi rassicurava sul fatto che la vita è bella e che vale la pena viverla con sentimento e altruismo e che il Regno dei Cieli era poi esattamente quello che noi cristiani immaginiamo. Grazie Zia Grazietta. Grazie per l’insegnamento e l’amore che mi hai voluto concedere.


Fabio Barbarossa