mercoledì 13 giugno 2018

Digito, ergo sum


Com'è difficile oggi avere un'opinione personale, senza dover incorrere in ammonimenti, contraddizioni coercitive, minacce. Un'opinione, giusta o sbagliata, ma chiaramente legata ad esperienze personali, alla propria coscienza, alla propria vita. Ogni qualvolta ti rivolgi all'esterno per far uso di sistemi che dovrebbero informarti e aiutarti ad avere una opinione libera ed onesta, ti rendi conto che di libero ed onesto rimane ben poco. Paradossalmente in questa era di comunicazioni mediatiche senza limiti, l'ignoranza di ritorno è diventata la vera artefice della nostra vita. Anzi, più hai vissuto, tradito dagli anni e dall'età, più l'ignoranza di ritorno ti viene tatuata addosso in modo indelebile e catastrofico, privandoti, ma soprattutto privando la società, di esperienze positive o negative che avrebbero comunque salvaguardato la nostra vita e quelle dei nostri discendenti da errori già vissuti nel corso dei secoli L'informazione mediatica, sempre più faziosa e ricca di contraddizioni, funge da catalizzatrice per il declino di tutte le convinzioni, estromettendo il nostro cervello collettivo dalla ragione e dalla coscienza personale. Tutto ciò, voluto o meno, porterà ad un immobilismo nell'evoluzione umana e del pensiero, delegando quest'ultimo ad un sistema informatico robotizzato che prima o poi si sbarazzerà dell'umanità con tutte le sue debolezze in un ottica di eutanasia globale per il bene della Terra e dell'Universo intero.
Fabio Barbarossa