giovedì 8 ottobre 2015

Santi in Paradiso. La Sanità italiana ad un bivio.

Santa che ti passa. Il nuovo concetto di Sanità Italiana.

“Non preoccupatevi. Tutto resterà come prima. Nessun taglio lineare, né riduzione dei servizi. Tutti potranno accedere al SSN come si è sempre fatto. Miriamo a razionalizzare le prescrizioni inappropriate. I medici non devono temere rappresaglie. Forse”. Questo è ciò che si sente dire ormai a tutti i livelli dalla politica nazionale, regionale, provinciale, aziendale, distrettuale, condominiale. Non ci saranno tagli. Solo strappi. Per questo, anche sulla base di un accordo con la chiesa, chiunque incapperà in un bisogno di salute, potrà invocare i relativi Santi al semplice costo di una preghiera o al massimo di una offerta volontaria (minimo 20 euro):
-        Santa Lucia per problemi di vista;
-        Sant’Antonio per l’herpes;
-        San Cristoforo per il mal di testa;
-        Sant’Eustachio per l’intestino;
-        Sant’Acario per le malattie nervose;
-        Sant’Agostino tosse e malattie dell’orecchio;
-        San Cirillo per le infezioni microbiche , ma questa è un’altra storia;
Questo per iniziare. Sono allo studio ulteriori accordi per Santi Regionali, in caso di patologie locali, rare ed emergenti. A livello di Regione Sardegna si parla già di Sant’Iffrigau e Sant’Igoddao per patologie inerenti gli organi di senso e della riproduzione e di San Guissuga per le malattie del sangue.
Per alleggerire i costi degli ospedali potranno essere all’uopo usate le sacrestie e altri luoghi di culto a seconda della fede religiosa. Ci sarà un risparmio nella terapia farmacologia e le parafarmacie potranno finalmente vendere rosari e immaginette relative alla patologia, anche senza ricetta medica.
In caso di insuccesso della terapia saranno ammesse le bestemmie, ma solo su diretto controllo del calendario.
La Santità Italiana si appresta così a diventare capofila della salute a livello europeo.

Dottor Fabio Barbarossa