martedì 20 dicembre 2016

Cagliari quando ero ragazzo

Quando ero ragazzo la mia Cagliari era una città vivibile, tranquilla e serena e al massimo correvi il rischio di incontrare un "rivoluzionario" con l'eschimo oppure uno dei tanti sbertiroris, oggi chiamati bulli, che ti chiedevano una sigaretta e che avevano comunque una loro morale e, a modo loro, un senso e un rispetto della giustizia. Mai si sarebbero sognati di scipparti, rapinarti, o passare alla violenza sessuale. Oggi le cronache della nostra Cagliari si sovrappongono a quelle del Bronx di New York o di qualunque altra città di confine. Non si può, e non si deve, lasciare la nostra terra in queste condizioni. Abbiamo l'obbligo morale e materiare di intervenire per ridare alla nostra città la dignità e la bellezza che l'hanno sempre contraddistinta, e quando le autorità politiche latitano in questo senso e le povere e coraggiose forze dell'ordine non ce la fanno più, il nostro dovere di cittadini e' quello di contribuire in tutti i modi affinché i nostri figli, le nostre madri, le nostre donne possano ancora circolare liberamente e senza correre il rischio di subire violenza o, come minimo, mancanza di rispetto.

Fabio Barbarossa

Pubblicato su L'Unione Sarda del 18 dicembre 2016