mercoledì 2 maggio 2018

Quando la morale è un optional

Sembra che la nuova usanza nazionale sia diventata il "disimpegno morale". Concetto difficile, ma in definitiva molto più facile di quanto sembri. Consiste semplicemente in tutto ciò che l'individuo mette in atto, chi più chi meno, quando cerca di liberarsi del senso di colpa.  Ad esempio attraverso una distorsione della realtà delle azioni compiute, o confrontando la propria condotta immorale con altre condotte peggiori, o attraverso una giustificazione buonista nei propri confronti, o minimizzando o distorcendo la realtà dei fatti sino ad ignorarla, attribuendo ad altri le proprie colpe, il più delle volte alle stesse vittime, dissociandosi dal dolore che si è causato alle persone offese. Tutto questo porta facilmente ad una prevaricazione che di per se è la vera essenza del disimpegno morale. Esempi di disimpegno morale? 
       Lo stesso bullismo, che attraverso una prevaricazione porta ad un disimpegno morale nei confronti delle proprie azioni negative. Sempre più frequentemente agli onori della cronaca, i bulli prevaricano o vittimizzano chi ha a che fare  con loro, che siano coetanei o addirittura persone adulte e con ruoli educativi e di controllo, portando a termine azioni di prevaricazione con violenza fisica o psicologica, senza peraltro sentirsi in colpa.
       La stessa politica nazionale ci offre esempi eclatanti di disimpegno morale, testimoniati dall'allontanamento del popolo dalla politica e dalle istituzioni, sempre più lontane e più sorde ai bisogni della gente e in netto contrasto tra le dichiarazioni di intenti e la realtà.
       Nell'informazione faziosa, dove spesso si notano distorsioni linguistiche che portano ad una manipolazione della realtà.
       Nella sanità, dove spesso si corre il rischio di intraprendere strade che, a torto o a ragione, possono portare ad un disimpegno morale soprattutto quando si ha a che fare con casi come quello del piccolo Alfie Evans, che sta toccando la coscienza del mondo intero, o il caso di Eluana Englaro che fece vacillare tutte le coscienze per anni.
Si potrebbero citare tantissimi altri contesti in cui la liberazione dal senso di colpa consente all'individuo di disinnescare temporaneamente la sua coscienza personale. Ma per tanti che se ne annullano, tanti altri si manifesteranno permettendo a certi individui di fare del male  continuando a vivere bene. E' nella natura dell'uomo.

Fabio Barbarossa