venerdì 15 novembre 2013

volare si può...

lo scivolone dell'Onorevole Corda


Le scuse, non richieste ne gradite, dell'Onorevole Corda, testimoniano la difficoltà con cui la politica Nazionale esprime i propri proclami. Si fanno affermazioni, si sostengono concetti che poi, miseramente, vengono ritrattati con tanto di scuse. Scuse a chi? Ai Militari dilaniati, nel pieno della loro vita e del loro dovere istituzionale, quali portatori di pace? Scuse ai loro famigliari, che ancora oggi piangono senza capacitarsi della loro perdita? Scuse ai Carabinieri, che ogni giorno mettono a rischio la loro vita, con grande sprezzo del pericolo,  affinché i cittadini italiani, Lei compresa, cara Onorevole Corda, possano vivere con serenità la loro esistenza e quella dei propri figli? Scuse ai cittadini italiani, che con grande decoro continuano a tollerare il vostro motto "dai fatti alle parole"? No! Caro Onorevole Corda.  Non posso accettare le sue scuse. Non posso farlo per il rispetto che devo alla nostra Nazione. Per i sacrifici ai quali ci avete ormai abituati, senza un minimo di speranza. Non posso accettare le sue scuse perchè le considero inadeguate al danno fatto. Perché non era necessario fare un distinguo sui fatti avvenuti 10 anni fa a Nassirya, se non per riaffermare dei concetti che la media del Popolo conosce molto meglio di lei. Non accetto le sue scuse forse perché, nella mia modestia, sono un illuso. Mi illudo, caro Onorevole, che al Parlamento siedano persone    motivate, umili, intelligenti, che sappiano leggere nei  bisogni dei loro concittadini, e che la smettano, una volta per tutte, di doversi scusare per aver, a torto o a ragione, offeso l’amor proprio del Popolo Italiano.

Fabio Barbarossa