mercoledì 7 agosto 2019


Una giornata italiana

Ieri, in tarda serata, quando ormai le ombre allungavano le immagini, passeggiavo per la città di Cagliari assorto nei miei pensieri e nelle mie riflessioni. Improvvisamente il mio sguardo si posa su di uno straccio arrotolato, buttato per terra. Qualcosa nella mia mente e nel mio cuore mi ha fermato e, dopo aver guardato meglio ed essermi avvicinato allo straccio, ho scoperto trattarsi della Bandiera Italiana. Il Tricolore, la mia Bandiera, la linea guida della mia vita, giaceva per terra, sporca di fango, di escrementi e di tutto ciò che si può trovare sul bordo di una strada. Che tristezza. Malgrado l'odore e il lerciume di cui era ricoperta, non ho avuto alcuna esitazione a raccoglierla, spolverarla, e idealmente abbracciarla. Impulsivamente la mia mente mi ha portato alla mia Italia, la mia Patria, la mia Madre Patria. Istintivamente ho associato lo stato della Bandiera a quello della mia Nazione. Come ti hanno ridotto, Patria mia. Ti hanno riempita di fango, di escrementi, di infamia e di disonore. Ti hanno buttata per terra come uno straccio vecchio, alla mercé di chiunque potesse abusare di Te e della Tua Storia. Ti hanno tradita e con Te hanno tradito tutti coloro che per Te hanno dato la loro vita, che per Te hanno pianto e gioito, che per Te hanno pagato a caro prezzo la difesa della Tua terra. Nella mente e nel mio cuore piango. I miei occhi si allagano di lacrime e dentro di me cresce un sentimento di rinascita e di rivalsa. Piego la Bandiera e la stringo forte a me per portarla nella mia casa e darle, oltre alla pulizia e al candore che merita, la dignità di esistere e di far parte della mia storia e della mia vita, come una Vecchia Madre che mi ha sempre tenuto tra le sue braccia. Questa Bandiera farà parte del resto della mia vita e chiedo già da ora che ricopra il cuscino funebre sul quale, dopo la mia morte, riposerò per l'eternità.

Grazie Italia mia. Grazie di cuore!

Fabio Barbarossa
Cagliari, 30 luglio 2019