giovedì 23 giugno 2016


Questa mattina, Ufficio Postale via Della Pineta, Cagliari. Bell'aspetto all'esterno con insegna Poste Italiane. Dopo le formalità di ingresso, con doppia porta, mi trovo proiettato in un'altra dimensione. Se non fosse per la mancanza di un lettino chirurgico sembrerebbe proprio di trovarsi in una sala operatoria. All'interno tre attempate signore gestivano un piccolo feudo di potere amministrativo. 
Come mio solito saluto con voce possente e inequivocabile. Ci sono solo io.


- Buongiorno!

Nessuna risposta. Una delle signore mi guarda impassibile e continua a fare qualcosa che nessun comune mortale saprà mai.
Risaluto.


- Buongiorno!


Niente.
Allora mi guardo intorno e scorgo una specie di totem che produce biglietti. Forse sarà l'interprete. Chiedo:

 
- Devo fare il ticket?


- Certo!


risponde schifata una delle tre come avesse appena schiacciato una cacca di cane.
Ok. Come sono ignorante. Pensavo fosse un dispensatore di bibite.
Cerco la soluzione. Diversi pulsanti e diverse occasioni. Calco il pulsante che mi sembra più idoneo. La macchina partorisce un biglietto e dopo pochi secondi il suo numero compare sul display sopra uno sportello. E' il mio.

 
- Buongiorno. Devo mettere dei soldi nella carta prepagata postepay. 


- Lei e' correntista?


- Non lo so. Volevo solo mettere dei soldi.


- Ripeto. Lei è correntista?


- No, non credo.


- E allora, perché ha preso questo biglietto?


Sbraita seccata la burocrate.


- Non lo so. Mi scusi. Sono un medico di campagna. Non sono pratico di queste innovazioni.


- Va bene! Documento e codice fiscale!


- Mi scusi. Il libretto di circolazione ce l'ho in macchina. Le serve?


- Dia qua! Ecco fatto. Arrivederci.


- Sarà ben difficile.


Fabio Barbarossa