mercoledì 24 agosto 2016

L'Informazione 2 - Cui Prodest?

Cui prodest? A chi giova?


Cosi diceva Marco Tullio Cicerone oltre 2000 anni fa. Questa celebre frase, complici i miei studi liceali di tanto tempo fa, mi è venuta in mente ascoltando questa mattina Radio RAI, in occasione dei drammatici fatti del terremoto dell’Italia Centrale. Edizioni straordinarie a cornice di altre edizioni straordinarie. Inviati speciali in ogni dove, spintisi persino  in località amene e remote,  comuni solo a chi ci è nato e a chi, purtroppo, in questa circostanza ci è appena morto.  Collegamenti continui con coordinatori che coordinano i coordinatori che coordinano il nulla assoluto. Ansia di sapere, possibilmente in presa diretta, le impressioni e i fatti direttamente dalle persone interessate. Giornalisti d’assalto all’arrembaggio di poveri cristi o dei loro familiari su che impressione fa stare sotto i crolli o sapere che il proprio genitore, o ancora peggio  il proprio figlio, è sotto tonnellate di macerie. Istintivamente mi verrebbe da rispondere “provare per credere”.  Ma sono una persona intellettualmente pacifica e non mi permetterei mai di mettere in discussione il lavoro degli altri, specialmente quando è in gioco il diritto/dovere di cronaca. E allora mi viene in mente un’altra semplice parola. Etica. Etica del diritto/dovere di cronaca. E’ lecito, mi chiedo, che in nome del diritto di cronaca vengano affrontati e descritti fatti, non tanto privilegiando la completezza e la veridicità dell’informazione, ma cavalcando le logiche della spettacolarizzazione e lo scoop a tutti i costi? Cui prodest documentare con meticolosità maniacale il dolore e le lacrime di persone fragili e indifese che in un attimo hanno perso tutto ciò che di caro avevano nella vita? Cui prodest creare una situazione di panico misto a rabbia e impotenza in tutta una società che recentemente sta già vivendo momenti di panico e depressione? Ci viene detto che il pubblico non si accontenta più della notizia. Che vuole qualcosa in più e che lo stesso fatto deve avvenire attraverso una narrazione e una ricostruzione di fatti che quasi sempre approdano ad un  tragico spettacolo che spesso poi porta ad eventuali fiction o, ancor peggio, a reality show. Io non sono tra gli italiani che seguono questo tipo di informazione. Non lo sono perché per formazione mentale e professionale, sono abituato a vivere i drammi e le tragedie altrui col massimo rispetto e umiltà, spesso nel dovuto silenzio, perché al di là di quello che si definisce diritto/dovere di cronaca ci sono una serie di interpretazioni che non possono prescindere dal rispetto del dolore di chi in prima persona si trova a vivere, o ha appena vissuto, un dramma immane.


Fabio Barbarossa

Pubblicato su L'Unione Sarda del 31 agosto 2016

Bollettino Sanitario del Dottor Fabio Barbarossa

Da ieri ho una fastidiosa laringotracheite con iperpiressia che mi hanno costretto ad una riduzione delle attività fisiche, ma non intellettive. 

La diagnosi è stata fatta dalla totalità dei miei clienti. 

Le cause sono state attribuite all'aria condizionata per un buon 80%, all'inquinamento terrestre e alle scie luminose del cielo per il 15%, ai virus per il 3%, ai batteri per il 2%. 

La terapia consigliatami:

- riposo assoluto a letto (dottore, visto che c'è, me la misura la     pressione?) 
- una cassetta di fichi neri appena colti
- un bicchierino di mirto fatto in casa tre volte al giorno (ich!)
- uno spicchio di pecorino di produzione locale
- una terapia antibiotica
- un antivirale (solo i più esperti)
- la tachipirina 
- un decotto di cipolla, menta, aglio e prezzemolo (dottore, mia nonna era guarita così dalla malaria nel 1937).
Come tutti i medici sono restio a fare terapie farmacologiche in quanto conosciamo a memoria i bugiardini (ci sarà pure un motivo per cui si chiamano così)


Pertanto, seguendo il volere popolare, mi curerò con: 

- 5 fichi neri tre volte al giorno per 6 giorni
- gargarismi e suffumigi di liquore al mirto prima di andare a letto (ich!).
- un cucchiaio di decotto di cipolla, menta, aglio e prezzemolo solo al bisogno in caso di febbre alta. Ottimo anche per allontanare le zanzare tigre.
- una fetta di pecorino tre volte al giorno per reintegrare la flora batterica.

Il riposo a letto solo quando avrò raggiunto l'età pensionabile.
Un abbraccio a tutti.

Dottor Fabio Barbarossa
Medico di Campagna