venerdì 10 marzo 2017

Un tributo dovuto

Più divento grande e più mi rendo conto che le Donne sono Creature meravigliose e insostituibili. Sono la grazia, sono l'armonia, sono la forza, sono la bellezza, sono l'amore. Sono la vita. Sono la testimonianza terrena della divinità. I miei primi ricordi sono la tenerezza di mia madre, la sicurezza e la certezza di non essere solo su questa terra. Il suo seno era il posto sicuro dove saziarmi di amore e calore. Con l'età ho imparato a conoscerle e ad amarle e se anche ho avuto con loro delle divergenze le ho sempre accettate perché queste erano il momento per migliorare comunque la mia vita. Ho imparato molto da loro. Ho imparato a gioire e ad affrontare la vita con serenità e determinazione. A soffrire in silenzio e con umiltà. Ad amare e a perdonare. Ho imparato con loro a colorare la mia vita e a renderla degna di essere vissuta anche quando la penombra o le tenebre si stavano impadronendo di me. A loro dedico la mia umile esistenza e a loro metto a disposizione il mio futuro anche a costo della mia stessa vita. Ogni volta che vedo il sorriso di mia madre, la tenerezza di mie figlie sento di essere importante, perché importante è l'amore che loro danno a me. Grazie di esistere.


Fabio Barbarossa 

martedì 7 marzo 2017

Un altro destino scritto con sangue innocente

Iglesias, Sardegna, 2 marzo 2017, si consuma un'altra tragedia annunciata. Una giovane mamma, una moglie, viene assassinata dal marito davanti alle sue figlie. Un dramma da cui nessuno si sogni di tirarsi fuori. Un dramma dove tutti siamo responsabili, chi più chi meno, per non aver capito, e quindi impedito, che questo succedesse. Una reazione a catena senza scampo che va ad allungare una lista drammatica dove inevitabilmente vittime e carnefici si mischiano tra di loro.
Tutto, apparentemente, era sotto controllo. Autorità e magistratura erano informate e avevano sicuramente già adottato i provvedimenti del caso.
E allora? Perché è successo? Perché un'altra vittima ha dovuto scrivere col suo sangue l'inefficienza di un sistema sbagliato? Che ruolo deve assumere la logica e il buon senso in una società distratta, impegnata solo  su disquisizioni politiche e mondane fini a se stesse o indirizzate verso il nulla assoluto? Io credo di saperlo. Deve far prevalere l'umiltà. Quella che ci fa da guida in tutti i fatti della vita e che ci permette di ammettere i nostri errori e da questi imparare a non ripeterli. L'otto marzo sia una data di riflessione e aldilà dei soliti slogan ci faccia ritrovare quell'umiltà che da sola può essere sufficiente a trovare, ognuno per la sua parte, le giuste soluzioni.


Fabio Barbarossa 

Due padri e' meglio che uno?

Volontariamente non sono voluto entrare in merito alla  complessa e poco chiara giurisprudenza relativa alla doppia paternità, onore della cronaca di questi ultimi giorni a Trento. Faccio parte di quella generazione  in cui gli XX e gli XY si dividevano i compiti genetici della procreazione  alla quale seguiva la distribuzione naturale di una madre e di un padre, quando questo fosse conosciuto. Gli studi universitari, chiaramente di altri tempi, mi hanno permesso, attraverso una laurea in medicina e chirurgia, di rafforzare questi pilastri concettuali genetico biologici e di arrivare sino ad oggi con le idee apparentemente ancora chiare. Ma nella vita c'è sempre da imparare, in una sorta di sfida intellettuale che presto potrebbe portarci a sovvertire le nostre convinzioni basate su banalissime ma collaudatissime leggi della natura in contrapposizione a leggi giurisprudenziali più adatte alle circostanze politico terrene dei nostri tempi. Resterà da vedere, per chi avrà la fortuna di conoscere gli altri sette pianeti appena scoperti e simili alla terra, a 39 anni luce da noi, se anche da loro gli  esseri viventi nascono più o meno come noi o più semplicemente si affidano alla loro legge del momento soggetta  ad un Padreterno locale magari un pò più emancipato del nostro.


Fabio Barbarossa 

Pubblicato su L'Unione Sarda del 4 marzo 2017