giovedì 11 ottobre 2018

Un semplice ragionamento.


Sono un Cittadino    Italiano, esercito la professione di medico di famiglia e come il 99,99 % degli italiani mi sento offeso per ciò che l’alta commissaria del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, Michelle Bachelet, afferma nei miei confronti. A sua detta il Popolo di cui mi onoro appartenere si sarebbe recentemente macchiato di violenza razzista nei confronti di migranti, persone di discendenza africana e Rom, tanto da ritenere necessario l'invio nella rea Italia di commissari per la valutazione del comportamento degli italiani, quindi me compreso. Non è nelle mie abitudini giudicare a priori le organizzazioni internazionali, soprattutto quando queste rivestono un ruolo comunitario e di salvaguardia del rispetto e dei diritti umani di qualsivoglia origine. Ma in questo caso sono indignato e offeso per l'atteggiamento evidentemente personale e di parte della Commissaria Bachelet. Il glorioso Popolo Italiano si è contraddistinto nei secoli per la sua grande capacità di accoglienza e di sostegno delle persone fragili. Lo ha dimostrato in questi ultimi anni con l'accoglienza di oltre 700 mila cosiddetti migranti mettendo a loro disposizione molto di più di quanto ha fatto per i suoi stessi figli, senza per altro avere né il sostegno, né il conforto dal resto del mondo. Per tornare poi a quella che la Bachelet ritiene “emergenza razzismo”, mi sono informato e risultano in tutto dieci casi negli ultimi tre mesi. Una cifra cosi bassa che, a parere di esperti sociologi, non sarebbe sufficiente a considerarla emergenza. È evidente che qualunque atto di violenza sia deprecabile, e questo a prescindere da chi sia la vittima e soprattutto quando a compierli siano pazzi paranoici che non hanno nessun collegamento col loro cervello. Sempre che ne posseggano uno. Ma da qui ad accusare una Nazione intera ce ne passa. Anzi, in considerazione del notevole aumento degli episodi di criminalità, delinquenza, aggressioni con violenza bestiale da parte dei migranti, il caso della povera Pamela Mastropietro ne è un drammatico esempio, ci sarebbe da meravigliarsi sul fatto di come gli episodi di razzismo siano in Italia notevolmente contenuti, a dimostrazione di quanto nella nostra nazione sia insito il concetto di generosità e altruismo nei confronti di tutti, migranti compresi. Sono talmente offeso e indignato per l'atteggiamento di certi sedicenti organismi, sobillati evidentemente da interessi personali o da terze parti, che purtroppo appartengono alla stessa Italia, che dovrò rivedere le mie considerazioni sull’ONU, tra l'altro balzata recentemente agli onori della cronaca per ben altre motivazioni, come scandali sessuali od omissione di denuncia di fatti gravissimi. Per questo non posso più accettare né dicktat né denunce da parte di chi prima di parlare dovrebbe sciacquarsi la bocca e lavarsi i panni sporchi in casa propria.


Fabio Barbarossa