venerdì 28 aprile 2017

Murmure...cellulare


Era una settimana professionale come tante e a parte due trattamenti sanitari obbligatori ed una impegnativa recrudescenza delle patologie similinfluenzali tutto volgeva al termine tra alti e bassi e le minime soddisfazioni sindacali. Tutto ciò insomma che un medico di campagna come me può auspicare. Sino a quando una giovane mamma col suo ragazzo si presenta nel mio studio per problemi toracici e respiratori. Dopo breve anamnesi faccio spogliare il giovane a torso nudo ed inizio una accurata auscultazione del suo torace. Cuore e frequenza cardiaca regolare. Murmure vescicolare normo trasmesso su tutto l'ambito polmonare. Un momento. A livello basale sinistro sento un rumore respiratorio che mi insospettisce. Ripasso sopra col fonendoscopio e mentalmente rivedo tutta la semeiotica che la mia quasi quarantennale esperienza mi ha messo a disposizione. Sono preoccupato ma non lo do a vedere. Poi, facendo uso della mia lungimiranza professionale, guardo negli occhi il giovane malato e con malcelata pazienza chiedo:
- Hai per caso il cellulare in tasca che sta suonando?
- Si, dottore, ma solo con le vibrazioni.

Se la buonanima del Professor Aresu, mio Docente di Patologia Medica avesse previsto oltre al regolare murmure vescicolare anche le vibrazioni di un fantascientifico cellulare vibrante in tasca, si sarebbe suicidato.
Fabio Barbarossa.

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