domenica 25 giugno 2017

L'informazione 3

Può capitare di ricevere, attraverso i servizi di rete tipo facebook, watsApp, twitter e tanti altri, informazioni e fatti che poi in un secondo momento si rivelano bufale, più modernamente Fake. Può capitare che il singolo, ignaro di questo, possa essere a sua volta amplificatore di tale bufala trasmettendola ai suoi amici e contatti. Ma tutto questo e' limitato ad una piccola cerchia di persone nelle quali e' facile possa nascere per questo un dialogo che porti ad esprimere pareri ed opinioni, più o meno costruttive e circoscritte. Diverso e' quando queste false informazioni vengono create ad arte, per fini che lascio a voi immaginare, e che queste vengano amplificate con mezzi di comunicazione di massa, quindi capaci di influenzare, spesso senza possibilità di replica, la maggior parte dei cittadini con conseguenze inimmaginabili e spesso imprevedibili. La cronaca di questi giorni, in cui si è data la responsabilità della morte di un figlio, affetto da leucemia, ai genitori per non aver vaccinato per il morbillo i fratellini, ne e' la prova drammaticamente lampante. Solo che in questo caso si è criminalizzata una famiglia già provata peraltro dal gravissimo lutto. C'e voluto l'intervento pubblico del dottor Andrea Biondi, medico curante della piccola vittima, a dirimere il dubbio ed a togliere in questo modo la responsabilità ai genitori. Mi chiedo come mai i giornalisti non abbiano acquisito prima questa informazione, evidentemente già disponibile dal primo momento. Mi sarei aspettato le pubbliche scuse alla famiglia, ma non mi sembra che queste abbiano avuto dai media lo stesso risalto. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Fabio Barbarossa

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