giovedì 20 dicembre 2018

Oltre al medico...

Qualche giorno fa in visita domiciliare ai pazienti non ambulabili.
- Zia Antonia, classe 1922, seduta su una sedia a rotelle per le sue gravi infermità, mi chiede se per cortesia le modifico sul telecomando la temperatura del climatizzatore. Due o tre volte all'anno questo faccio.
- Zia Caterina, anziana signora piegata in due da una grave artrosi lombosacrale, con grande difficoltà sta cercando di cucinare due fettine di tacchino su un padellino. La faccio accomodare e proseguo io con la cottura. Dopodiché le servo in tavola il piatto ancora fumante.
- Ravvivare la fiamma, smuovendo e riaccostando i tizzoni ormai quasi spenti nel caminetto di molti vecchietti è cosa che mi capita di frequente in questo periodo, come pure portare dentro tronchi e tronchetti pronti all'uso.
- Sedermi ad ascoltare dalla loro voce tanti racconti della loro vita, è una delle cose più belle della mia professione. Avere il tempo di ascoltare questi anziani, aldilà di quella farmacologia, è la cura migliore che si possa immaginare.
Questi sono solo alcuni dei momenti della mia vita professionale e quando una signora di 96 anni mi chiese commossa perché facessi questo, le risposi altrettanto commosso che non avendo più mia madre la adottavo come tale.
Buon Natale a tutti Voi.
Fabio Barbarossa.

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