giovedì 18 novembre 2021

COMANDA IL POPOLO, NON I DRAGHI

Io ammiro chiunque, in questa fase della ingarbugliata vita politica della nostra nazione, riesca a trarre conclusioni intelligibili sul comportamento dei nostri governanti degli ultimi giorni. 

Mi consideravo un uomo sufficiente colto e pensavo che una vita da medico, una laurea alla Bocconi, una vita passata a contatto diretto con la gente comune, con la sofferenza, con i soprusi, con le frustrazioni e le delusioni, fossero state sufficienti a darmi un orientamento in questa melma politica. 

Ma così non é. 

Ecco perché' la gente comune si allontana dalla politica e, ahimè', dalla gestione delle proprie cose. 

Perché' non riesce più' a trovare un contesto logico e ideologico in cui inserirsi. 

A pensare male, si fà peccato, ma spesso ci si azzecca. 

Creare ad arte polveroni politico istituzionali potrebbe essere il modo migliore per poter nascondere nefandezze, soprusi, malgoverno, prevaricazioni. 

Il tentativo di giustizia sociale, attuato dagli organi d'informazione e da una manipolazione opportunista della realtà, sono ormai la prassi quotidiana. 

E allora, in questa giungla popolata di Draghi  e di bestie feroci, irta di sentieri illusori e pericolosi, c'è la certezza che la strada possa essere indicata dal più' forte, quello armato di machete, che attraverso convinzioni e convenienze personali, possa portare un popolo affamato direttamente in bocca ai leoni e alle tigri e ai Draghi della finanza nazionale ed internazionale.

Come sempre succede nella vita di ognuno di noi, bisogna crederci e, se è necessario, ricominciare. 

E come disse San Francesco d'Assisi:

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.”


Fabio Barbarossa

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