venerdì 25 marzo 2016

Le colpe

I Benpensanti e i Santi continuano a dare le colpe della strage degli Innocenti di Bruxelles, e meno recentemente di Parigi e di tante aree della Siria, che si stavano sicuramente preparando a festeggiare la Santa Pasqua, al nostro comportamento di civiltà moderna. Ci accusano, Papa compreso, di non aver integrato a sufficienza belve sanguinarie che si sentivano escluse dal consumismo occidentale o, nella migliore delle ipotesi, per non aver giustificato il loro credo che ammetteva il sacrificio umano di vittime innocenti. Il Pontefice stesso, in atto di sottomessa fratellanza, e forse a perdono dei peccati, sicuramente i suoi o forse quelli della chiesa, lava e bacia i piedi a 12 persone, tra cristiani, musulmani e indù. Sia chiaro. Io non mi sento in colpa per la loro mancata integrazione. Non mi sento in colpa perché i miei avi, e mi spingo nella storia dell’umanità sino ai Santi Martiri che affollano i nostri calendari, sono stati macellati forse proprio perché avevano cercato di integrare le stesse belve dei nostri giorni. Non mi sento in colpa perché credo nella vita, nella tolleranza, nell’amore. Perché vivo la mia vita nel rispetto reciproco e in osservanza delle leggi, spirituali e terrene. Perché sono sempre stato a disposizione dei deboli come lo sono sempre stato con i miei familiari. Perché credo nella fratellanza tra i popoli, a prescindere dal colore della loro pelle o del loro credo religioso. Però non tollero che in nome di un dio, o un credo, o in nome di una qualunque coercizione, si possa togliere la vita a chiunque sia ospite di questa disgraziatissima terra.  Per questo non mi sento in colpa e per questo non ho bisogno di lavare i piedi a nessuno a dimostrazione della mia sottomissione. Ognuno si lavi i suoi. A me basta che chi vuol vivere a fianco a me e ai miei fratelli lo faccia nel rispetto delle leggi e di quel buon vivere che non ha bisogno di essere scritto o manifestato con vetrine, sacre o profane che siano.


Fabio Barbarossa

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