lunedì 15 maggio 2017

Adorati Figli miei

Tra qualche giorno,  Dio volendo, raggiungerò il mio sessantatreesimo anno di età, per intenderci quello che ogni tanto vi fa esclamare scherzosamente: “Papa' sei vecchio! “, e vorrei con queste poche righe  manifestarvi la mia gratitudine e la mia felicità per aver voi contribuito a rischiarare la mia vita, ma soprattutto per avergli dato un senso. Cara Stella, cara Cecilia, caro Matteo, adorati Figli miei, ognuno di voi si e' guadagnato un pezzo del mio cuore e la quasi totalità della mia anima. Ognuno di voi, come delle colonne portanti, sostiene il peso della mia umile vita, facendo si che tutto abbia un senso, anche il dolore. Ho immaginato per voi un mondo di pace e di serenità. Ho immaginato per voi un futuro variopinto e luminoso che potesse farvi crescere con salute, orgoglio e dignità. Ho immaginato il vostro futuro, anche quando non sarò più qui su questa terra a tenervi per mano per aiutarvi a non commettere gli stessi errori che ho fatto io. Per questo sono stato sempre attento a dove mettevo i piedi, perché qualcuno di voi avrebbe potuto seguire le mie orme. Perdonatemi se qualche volta non sono all'altezza delle aspettative che voi avete di me, ma sappiate che tutto ciò che ho fatto nella mia vita, l’ho fatto nel rispetto di tutti e  con i limiti che appartengono a chiunque calpesti il suolo di questa terra. Vorrei abbracciarvi tutti e tre per trasmettervi il mio amore, ma soprattutto per avere da voi il conforto nel portare avanti questa mia faticosa e umile vita.

Grazie.

Vostro Papà Fabio

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