sabato 26 dicembre 2020

UTILE, INUTILE, DANNOSO




Quando ero poco più che un ragazzino, anche su indicazione di mia nonna, imparai che tutti gli esseri umani su questa terra, a prescindere dal colore della pelle, del sesso e della loro etnia, potevano essere catalogati principalmente in tre tipologie: utili, inutili, dannosi. Lì per lì non afferrai bene questo concetto e utilizzai una miriade di varianti, variopinte e folcloristiche, con le quali, anche inconsciamente, solevo districarmi nella selva di umanità casualmente disponibile. Ci volle un bel po' di tempo per capire, sulla base delle esperienze fatte, che tutto sommato aveva ragione mia nonna. Utili, inutili, dannose. Bene o male tutta l'umanità poteva rientrare in queste tipologie. Utili sono tutti coloro che, consapevoli o meno, lasciano dietro di sé una traccia positiva del loro cammino. Chi si è imbattuto in una persona utile non può che riappacificarsi col mondo. L'utile può essere fruttuoso, proficuo, redditizio. Se proviamo a fare mente locale sulle nostre conoscenze ne troveremo tanti. Sono coloro che ci sono stati d'aiuto, che con la loro cortesia sono stati spesso determinanti nella nostra vita e in quella dei nostri cari. La persona utile è spesso un Angelo che con mentite spoglie ci compare davanti nei momenti di difficoltà. L'unica variante di quanto su detto è l'utile idiota che nella sua complicata esistenza, con la sua azione involontaria procura vantaggio e beneficio a qualcun altro. Anche di questa tipologia, semplicemente guardandoci intorno, ne troviamo tanti altri, specialmente nell'ambito della fauna politica. Ma andiamo oltre. Mentre per l'utile rimane spesso traccia a imperitura memoria, per l'inutile le cose cambiano. Dell'inutile non rimane traccia. Il suo passaggio si mescola a tutto ciò
che fa parte della sterilità della nostra esistenza. Spesso viene ricordato senza nome o con l'appellativo di "coso, quello li, come si chiamava? " e diventa inutile anche parlarne o semplicemente menzionarlo. Ma il primo posto di tali tipologie di persone spetta ineluttabilmente al "dannoso ". Il dannoso è colui che alla stessa stregua dell'utile lascia traccia di sé. Spesso associata a devastazione fisica e morale. Il dannoso non ha un campo preferito di azione. Il danno lo può fare a prescindere dalla propria volontà. Il dannoso rimane nei nostri ricordi proporzionalmente al danno fatto. Certe volte è consapevole delle proprie capacità, altre volte non se ne cura soprattutto perché non se ne accorge. Diversamente dal pacchetto di sigarette o dalle bottiglie di alcolici in cui c'è scritto "nuoce gravemente alla salute" , sulla sua persona non è riportata nessuna ammonizione. Viene menzionato come colui che ha creato il danno e per questo perseguito dalle icone dei nostri tempi capeggiate dalla Gretina di turno. Per concludere, vorrei trasmettere il mio messaggio finale in cui vi esorto, nella vostra complessa esistenza, a riconoscere le persone utili, ad ignorare le persone inutili, ma soprattutto a stare alla larga da quelle "dannose". A buon intenditor poche parole.

Fabio Barbarossa

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