domenica 6 marzo 2022

Come eravamo – Parte Nona

 








Calcio e giochi vari

Quanti ricordi di questa Miniera di Ingurtosu.
Molte cose sono ancora nella mia mente come le lasciai circa sessant'anni fa.
Come, ad esempio, il campo da Tennis, per i tecnici ricchi della miniera, che noi ragazzini consideravamo, alla chiusura della miniera “campo di calcio”, ricavato in una altura del paese a ridosso di una discarica nella quale il pallone (???).
A seguito di un tiro incauto e malaugurato, poteva precipitare comportando la fine della partita.
A meno che qualcuno, animato da spirito altruistico, volontariamente, non andasse giù a cercarlo e, dopo circa un’ora, a riportarlo su.
Al bordo del campo c’erano depositi di Calce Viva dove chi ci finiva dentro, magari perché cadeva dento dentro la sfera magica, assumeva un colore bianco e apparentemente pulito e profumato.
Il cosiddetto pallone non era altro che un involucro scorticato e pesantissimo di aria, unto da pece e scucito in varie parti.
Ma quello c'era e non intaccava assolutamente la voglia e il piacere di giocare.
Altro gioco era Guardie e Ladri, dove spesso ci si perdeva in mezzo ai boschi e venivano spesso chiamati i parenti, o in casi complicati, i Carabinieri col Maresciallo Farci.
Altre volte i giochi potevano avvenire all'imbocco delle gallerie facendo accendere il Carburo, usato dai Minatori nelle Lampade ad acetilene.
Giocavamo anche in vicinanza dei Fornelli di Areazione della miniera, profondi centinaia di metri e senza protezione, purtroppo oggi di drammatica realtà, esempio Vermicino.
Ci divertivamo a buttare giù i sassi e contavamo sino a che questi raggiungevano il fondo.
Oppure giocare con una sorta di mastice raccattata a casa di qualche amico figlio di minatore, che solo in un secondo momento scoprimmo trattarsi di Mine Esplosive, facile da reperirsi un tempo nelle miniere.
Fortunatamente questi esplosivi, malleabili e molto resistenti agli urti, esplodono solo attraverso un detonatore.
Oggi mi dicono sarebbero bastati anche i semplici cellulari.
Non sarei qui altrimenti.
Una delle cose che ricordo ancora oggi erano i Minatori che entravano in Miniera tristi e puliti e ne uscivano, dopo tante ore, sporchi di nero, ma felici.
Per loro l’età media era di circa quarant’anni e mio Nonno materno era un Gladiatore del tempo.
Fabio Barbarossa

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