sabato 5 marzo 2022

Come eravamo - Parte Ottava

 









Pensieri


Cosa pensava quel piccolo bambino quando a sei anni, nel 1960, cominciò ad avere coscienza della sua esistenza?
Che visione aveva dell'Universo aldilà di ciò che i suoi attentissimi sensi gli davano a vedere?
Allora non era possibile cercare su Internet e tutto ciò che veniva percepito aveva un valore reale e pratico.
Solo l'immaginazione e la fantasia alcune volte potevano farlo fuggire dalla realtà e solo nei racconti, certe volte veri, altre volte fantastici di chi aveva accanto, riusciva a creare la sua mappa esistenziale mettendo le basi per la sua crescita e il suo futuro.
Se poi la sua vita iniziava in una piccola comunità mineraria del Sud Sardegna, di fantasia ce ne voleva veramente tanta.
I miei primi ricordi, a parte qualche sprazzo di memoria, iniziano da li.
Il ricordo di un bambino, forse di quattro anni, felice con le scarpine di camoscio bianco, ravvivate accuratamente da mia madre con la biacca, e un vestitino grigio con una camicia bianca e una cravattina scura con l'elastico, sono il mio primo ricordo e a questo si aggiungono il dolce volto di mia madre, la sicurezza mio padre e la complicità di mio fratellino Marco.
Un'occasione importante, forse un matrimonio era la ragione di tutto questo.
Da allora tante storie si susseguono sostenute da un filo forte e resistente che ancora oggi, mio malgrado, regge alle intricate vicende della mia vita.
Le stagioni si avvicendavano e da queste, contemporaneamente, venivano scritte le fasi della mia esistenza.
Correre a perdifiato in mezzo ai campi di margherite, camminare sulle Dune del meraviglioso Mare di Piscinas, andare incontro e sfidare la pioggia insistente, tuffarsi e rotolarsi sulla neve morbida e gelata sono solo una parte dei miei ricordi.
Il tempo passa perché la vita non si ferma e non aspetta nessuno.
Oggi improvvisamente mi trovo in quella fase del tempo in cui, che io lo voglia o no, ho superato ampiamente metà della mia vita.
Almeno quella terrena.
Non rimpiango il tempo passato e non sono alla ricerca di una nuova giovinezza.
Ogni tempo ha i suoi vantaggi e confesso che avere i capelli argentati non è poi così male.
Anzi.
Questo per me è il momento in cui ci si sofferma a guardare i particolari.

Quelli per cui per la fretta di andare avanti non ho mai avuto il Tempo.
È il Tempo in cui tutto ciò che hai avanti ha un valore diverso, prezioso.
Inestimabile.
È il Tempo in cui mi si apre il Cuore per avere i miei Figli al mio fianco, che leggendo ciò che ho appena scritto mi Abbracciano in Lacrime.
È il Tempo in cui penso a tutto ciò che è stata la Mia Vita.
A tutto ciò che ho già vissuto, ai rimorsi e ai rimpianti, al piacere e al dolore, alle delusioni, alle soddisfazioni.
Questo è il Tempo di Rallentare.
È il Tempo di Gioire.
È il Tempo di Vivere, senza se e senza ma.
È il Tempo di Vivere, solamente per Poter Amare.

Fabio Barbarossa

«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire.»

Dal Film Blade Runner



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