sabato 5 marzo 2022

Come eravamo - Parte Quarta





La Sanità dei miei tempi.

Nella mia infanzia sono stato, tutto sommato, abbastanza fortunato.
Anche la salute mi è stata favorevole, a parte la Pertosse che mi costrinse a subire dieci giorni di iniezioni di penicillina.
Più che il dolore ricordo la preparazione:
- una scatoletta metallica con dentro una griglia, una siringa di vetro, smerigliata dall'uso, e un ago con annesso mandrino.
Prima di concedere i miei glutei seguivo con molta attenzione la preparazione.
L'ago praticamente senza punta ( i Pic arrivarono tantissimi anni dopo ) veniva montato sulla siringa e con questa veniva aspirato il farmaco.
L'esecutore materiale di tutto questo era il Medico condotto, Dottor Pisano.
Era talmente simpatico e rassicurante che decisi in quel frangente, a sei anni, che sarei diventato medico.
E così è stato.
La Sanità di allora era molto pratica e intuitiva.
Si dava importanza alla semeiotica che era, ed è, la disciplina che studia i sintomi e i segni clinici.
Allora non esistevano Ecografi, né TAC, ne RMN, né tanto meno Endoscopi.
Tutto era affidato alla capacità e all'esperienza del medico e
del personale infermieristico.
Non ricordo cure odontoiatriche.
Ricordo solo che le estrazioni dentarie venivano fatte da un infermiere, senza anestesia e con arnesi oggi definiti “da bricolage”. Altra figura che ricordo nei minimi particolari era la Signora Vinda. Questa Signora era abbastanza conosciuta. Amata e odiata, a seconda dei casi.
Era l'Ostetrica di tutta la zona.
Magra, distinta, sguardo severo e compassato, dava poca importanza a chiunque, evidentemente ad eccezione del Medico. La sua presenza era molto richiesta perché allora nascevano molti bambini, me compreso.
Le classi numerose ne erano una dimostrazione.
Grazie dell'attenzione

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