giovedì 15 settembre 2016

Il dubbio

Spesso nella vita di ognuno di noi  si manifestano dubbi e perplessità che poi col crescere e con l'esperienza si affievoliscono sino a diventare fatti di routine.  Così, nel mio lavoro, i dubbi e le perplessità hanno lo spazio di pochi secondi. Il tempo necessario a collocare nella giusta posizione il fatto e trarne di conseguenza la soluzione. Ma oggi no. La mia consapevolezza professionale e' stata messa in crisi in modo diretto e inequivocabile da un semplice cartoncino di  9 cm x 4,5, di colore blu, messomi davanti da un paziente anziano in cui era raffigurato il logo Barilla e la scritta in bianco 
"MEZZE PENNE RIGATE" cottura 11 minuti 

Sono momenti terribili. 
Momenti in cui tutta la vita ti passa davanti in un baleno. 
Momenti in cui pensi che ormai la demenza senile si rivolge su di te. 
Momenti in cui pensi che il fatto di essere un dottore e' solo nella tua mente malata e che non ti sei mai laureato in medicina e chirurgia, ma sei sempre stato commesso in un negozio alimentari e che quel cartellino e' la tua vera, triste, realtà. 
Già.
Istintivamente penso in che scaffale siano le mezze penne. Sicuramente vicino ai fusilli e alle orecchiette. 
Poi, dopo aver guardato per 10 secondi dritto negli occhi il signore  davanti a me, come un vecchio e incallito giocatore di poker, prendo il cartoncino e lentamente, molto lentamente, lo giro.

"Spiriva e Striverdi per Antonia. Le strisce sono scadute. Registrare nel computer"

Nella parte posteriore del cartellino Barilla era celata una richiesta di farmaci. Strisce per la misurazione della glicemia e registrazione del Piano Terapeutico. 
Grazie a Dio. Sono un medico. E credo di non essere affetto da demenza, anche se per pochi istanti mi sono visto dietro il banco, con la matita dietro l'orecchio ad affettare mortadella e salame alle erbe. 
Ma a pensarci bene forse oggi non mi sarebbe poi dispiaciuto.

Fabio Barbarossa

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